Extradição ou não de Cesare Battisti
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
parece que tem mais kamikaze por ai...
IL CASO
Battisti, il Brasile non torna indietro
"Giusto no di Lula all'estradizione"
Il neo ministro della Giustizia Cardozo approva la decisione sull'ex terrorista rosso: "Non rovinerà rapporti con l'Italia". Anche il neo ministro degli Esteri, Patriota, tenta di stemperare la tensione. I parenti delle vittime confermano la protesta di martedì. E Frattini insiste: "Nessuna difficoltà ci fermerà"
BRASILIA - Continua la polemica sul caso Battisti. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha scritto una lettera 1 al neo presidente brasiliano Dilma Rousseff, chiedendole di rivedere la decisione del suo predecessore Lula, e ha affermato che non lascerà nulla di intentato, mentre i parenti delle vittime dell'ex terrorista rosso confermano manifestazioni di protesta. In Brasile il nuovo ministro della Giustizia, Josè Cardozo, dice di "non aver alcun dubbio" sul fatto che il no all'estradizione di Cesare Battisti sia stata una decisione "corretta". Lula ha agito "in stretta consonanza con il nostro diritto e con quanto aveva manifestato il Supremo Tribunal Federal", afferma Cardozo, precisando di essersi convinto "dopo aver letto il parere dell'Avvocatura generale dello Stato", che ha consigliato a Lula di non accogliere la richiesta italiana. Il neo ministo, poi, dice di non prevedere "ritorsioni" da parte dell'Italia: "La nostra è una decisione sovrana. Non credo che possa compromettere i nostri rapporti di profonda amicizia con l'Italia. Gli italiani - sottolinea - sono nostri fratelli. Non c'è alcuna ragione per la quale la decisione di Lula possa essere contestata dal punto di vista della sua validità giuridica".
Frattini: "Non ci fermeremo davanti alle difficoltà". "Non lasceremo niente di intentato per riportare Battisti in una prigione italiana, non ci fermeremo di fronte a nessuna difficoltà". Il ministro degli Esteri italiano non si dà per vinto e così risponde a chi gli chiede se l'Italia possa spingersi fino alla rottura diplomatica con il Brasile per ottenere l'estradizione di Battisti. "Il male che lui ha fatto alle vittime come terrorista - ribadisce il titolare della Farnesina - non può essere cancellato". Il governo italiano agirà "insieme al tribunale supremo del Brasile, a cui ci rivolgeremo per chiedere che la decisone di Lula sia cancellata. Ma non siamo soli. Abbiamo una mobilitazione anche di opinione pubblica brasiliana che credo ci aiuterà. Credo - conclude Frattini - che questo sia il percorso necessario e forte". La Farnesina ha già bloccato la ratifica della partnership militare 2, un accordo da cinque miliardi per la fornitura a Brasilia di navi, missili e radar. E ha annunciato l'intenzione di ricorrere alla Corte internazionale di giustizia.
Ricorso all'Aja non preoccupa Brasile. ''Non ci preoccupa, la nostra decisione ha un forte fondamento giuridico'', ribatte Marco Aurelio Garcia, consulente speciale agli affari internazionali del Brasile, sulla possibilità che Roma ricorra alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja. In una dichiarazione alla stampa locale, Garcia (che era consigliere di Lula e che è stato confermato dalla Rousseff) afferma di non escludere che il caso Battisti possa incidere, ''per un brevissimo periodo'', sui rapporti bilaterali.
I rapporti con l'Italia e la Ue. Non vede la situazione in modo così preoccupante e anzi parla della persistenza di buoni rapporti tra Italia e Brasile anche il neo ministro degli Esteri brasiliano, Antonio Patriota che, nel tentativo di stemperare gli animi, sottolinea come la presenza ieri dell'ambasciatore italiano Gherardo La Francesca alla cerimonia per l'insediamento del presidente Dilma Rousseff sia stata "una manifestazione del desiderio dei due Paesi per proseguire i propri rapporti ed enfatizzare le convergenze e un'agenda costruttiva". Patriota non ha fatto nessun riferimento alla lettera del capo della diplomazia italiana a Roussef, in cui Frattini ha ribadito "la ferma determinazione del governo italiano ad esperire tutte le possibili vie legali per ottenere l'estradizione di Battisti", e "l'auspicio" che "il nuovo Presidente possa rivedere la decisione del suo predecessore ed uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano".
La protesta dei familiari delle vittime. E, intanto, i parenti delle vittime di Battisti annunciano manifestazioni di protesta. Lorenzo Conti, figlio di Lando, il sindaco di Firenze assassinato dalle Br nel 1986, fa sapere che il 4 gennaio sarà in piazza Pitti a Firenze, davanti al consolato brasiliano, "per esprimere il dissenso alla non estradizione di Cesare Battisti". In una nota, Conti spiega che non si tratta di "un atto dovuto al mio status di vittima del terrorismo", ma di farlo "semplicemente perché sono un cittadino onesto che deve credere nella giustizia e nelle istituzioni". "Per questo e solo per questo - conclude Conti - invito tutti i cittadini di Firenze ad essere presenti". Sempre per martedì è in programma un sit-in davanti all'ambasciata brasiliana a Roma.
(02 gennaio 2011) © Riproduzione riservata
La reppublica:
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... 92467/?rss
IL CASO
Battisti, il Brasile non torna indietro
"Giusto no di Lula all'estradizione"
Il neo ministro della Giustizia Cardozo approva la decisione sull'ex terrorista rosso: "Non rovinerà rapporti con l'Italia". Anche il neo ministro degli Esteri, Patriota, tenta di stemperare la tensione. I parenti delle vittime confermano la protesta di martedì. E Frattini insiste: "Nessuna difficoltà ci fermerà"
BRASILIA - Continua la polemica sul caso Battisti. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha scritto una lettera 1 al neo presidente brasiliano Dilma Rousseff, chiedendole di rivedere la decisione del suo predecessore Lula, e ha affermato che non lascerà nulla di intentato, mentre i parenti delle vittime dell'ex terrorista rosso confermano manifestazioni di protesta. In Brasile il nuovo ministro della Giustizia, Josè Cardozo, dice di "non aver alcun dubbio" sul fatto che il no all'estradizione di Cesare Battisti sia stata una decisione "corretta". Lula ha agito "in stretta consonanza con il nostro diritto e con quanto aveva manifestato il Supremo Tribunal Federal", afferma Cardozo, precisando di essersi convinto "dopo aver letto il parere dell'Avvocatura generale dello Stato", che ha consigliato a Lula di non accogliere la richiesta italiana. Il neo ministo, poi, dice di non prevedere "ritorsioni" da parte dell'Italia: "La nostra è una decisione sovrana. Non credo che possa compromettere i nostri rapporti di profonda amicizia con l'Italia. Gli italiani - sottolinea - sono nostri fratelli. Non c'è alcuna ragione per la quale la decisione di Lula possa essere contestata dal punto di vista della sua validità giuridica".
Frattini: "Non ci fermeremo davanti alle difficoltà". "Non lasceremo niente di intentato per riportare Battisti in una prigione italiana, non ci fermeremo di fronte a nessuna difficoltà". Il ministro degli Esteri italiano non si dà per vinto e così risponde a chi gli chiede se l'Italia possa spingersi fino alla rottura diplomatica con il Brasile per ottenere l'estradizione di Battisti. "Il male che lui ha fatto alle vittime come terrorista - ribadisce il titolare della Farnesina - non può essere cancellato". Il governo italiano agirà "insieme al tribunale supremo del Brasile, a cui ci rivolgeremo per chiedere che la decisone di Lula sia cancellata. Ma non siamo soli. Abbiamo una mobilitazione anche di opinione pubblica brasiliana che credo ci aiuterà. Credo - conclude Frattini - che questo sia il percorso necessario e forte". La Farnesina ha già bloccato la ratifica della partnership militare 2, un accordo da cinque miliardi per la fornitura a Brasilia di navi, missili e radar. E ha annunciato l'intenzione di ricorrere alla Corte internazionale di giustizia.
Ricorso all'Aja non preoccupa Brasile. ''Non ci preoccupa, la nostra decisione ha un forte fondamento giuridico'', ribatte Marco Aurelio Garcia, consulente speciale agli affari internazionali del Brasile, sulla possibilità che Roma ricorra alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja. In una dichiarazione alla stampa locale, Garcia (che era consigliere di Lula e che è stato confermato dalla Rousseff) afferma di non escludere che il caso Battisti possa incidere, ''per un brevissimo periodo'', sui rapporti bilaterali.
I rapporti con l'Italia e la Ue. Non vede la situazione in modo così preoccupante e anzi parla della persistenza di buoni rapporti tra Italia e Brasile anche il neo ministro degli Esteri brasiliano, Antonio Patriota che, nel tentativo di stemperare gli animi, sottolinea come la presenza ieri dell'ambasciatore italiano Gherardo La Francesca alla cerimonia per l'insediamento del presidente Dilma Rousseff sia stata "una manifestazione del desiderio dei due Paesi per proseguire i propri rapporti ed enfatizzare le convergenze e un'agenda costruttiva". Patriota non ha fatto nessun riferimento alla lettera del capo della diplomazia italiana a Roussef, in cui Frattini ha ribadito "la ferma determinazione del governo italiano ad esperire tutte le possibili vie legali per ottenere l'estradizione di Battisti", e "l'auspicio" che "il nuovo Presidente possa rivedere la decisione del suo predecessore ed uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano".
La protesta dei familiari delle vittime. E, intanto, i parenti delle vittime di Battisti annunciano manifestazioni di protesta. Lorenzo Conti, figlio di Lando, il sindaco di Firenze assassinato dalle Br nel 1986, fa sapere che il 4 gennaio sarà in piazza Pitti a Firenze, davanti al consolato brasiliano, "per esprimere il dissenso alla non estradizione di Cesare Battisti". In una nota, Conti spiega che non si tratta di "un atto dovuto al mio status di vittima del terrorismo", ma di farlo "semplicemente perché sono un cittadino onesto che deve credere nella giustizia e nelle istituzioni". "Per questo e solo per questo - conclude Conti - invito tutti i cittadini di Firenze ad essere presenti". Sempre per martedì è in programma un sit-in davanti all'ambasciata brasiliana a Roma.
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Ma non siamo soli. Abbiamo una mobilitazione anche di opinione pubblica brasiliana che credo ci aiuterà. Credo - conclude Frattini - che questo sia il percorso necessario e forte".
Serà que ja estào pagando a PIG???
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
IL CASO
Battisti, governo al contrattacco
"Congelato il Trattato strategico"
Farnesina: no alla ratifica della partnership militare. Un accordo da 5 miliardi per la fornitura a Brasilia di navi, missili e radar
di VINCENZO NIGRO
ROMA - "È un atto evidentemente illegale e abusivo, sono d'accordo con il nostro avvocato Nabor Bulhoes: andiamo avanti con il ricorso al Tribunale Supremo". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha aperto da ieri la nuova pagina nella lunga battaglia politica e legale per l'estradizione di Cesare Battisti in Italia. Nel suo ufficio alla Farnesina Frattini da mesi ha in evidenza il fascicolo con gli ultimi aggiornamenti del caso: da magistrato e da ex vice-presidente della Commissione Ue con delega alla Giustizia, il ministro ha avuto la capacità di mantenere un buon controllo tecnico di tutta la vicenda e di impostare ogni passo giudiziario. Adesso però c'è bisogno di aprire anche una nuova fase politica: "Seguiremo ancora la via del ricorso al Tribunale supremo, la via giudiziaria contro la decisione di Lula", ha detto ieri Frattini ai suoi collaboratori, "ma questo non basta: noi non vogliamo che saltino complessivamente i rapporti fra Italia e Brasile, ma sul piano del rapporto bilaterale fra i governi la mancata estradizione di Battisti si farà sentire. Non possiamo far finta di nulla".
Dopo aver parlato con Silvio Berlusconi, con Gianni Letta e col ministro della Difesa Ignazio La Russa, Frattini ha deciso di chiedere ai deputati della maggioranza di congelare alla Camera l'accordo strategico Italia-Brasile che doveva essere ratificato proprio in gennaio. Una prima mossa "politica" anche per recuperare terreno rispetto alla trascuratezza con cui per mesi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva dato idea di seguire il caso Battisti.
"Come Governo noi abbiamo fatto la nostra parte, avevamo negoziato un accordo importante per la nostra industria, ma anche per la crescita e la stabilizzazione del Brasile", dice a Repubblica il ministro della Difesa La Russa: "Frattini propone una pausa di riflessione, mi sembra inevitabile: adesso la decisione spetta alla Camera, ma non possono non esserci conseguenze".
La decisione di congelare l'accordo con il Brasile non sarà senza conseguenze per l'Italia, che fra i due paesi economicamente avrebbe avuto tutto da guadagnare nel rafforzare la collaborazione economica con Brasilia, ma sia per Frattini che per La Russa la questione Battisti ormai va al di là del singolo caso giudiziario del terrorista, ma coinvolge la capacità politica dell'Italia stessa in campo internazionale.
Frattini ha detto ai suoi collaboratori che "per l'Italia i motivi con cui Lula giustifica la sua decisione sono sconcertanti: ha messo in dubbio lo stato di diritto, la saldezza delle nostre istituzioni e della stessa Costituzione". E proprio per questo, prima di rientrare a Roma richiamato "per consultazioni", ieri l'ambasciatore d'Italia Gherardo La Francesca è stato mandato a consegnare una lettera alla nuova presidente Dilma Roussef in cui Frattini invita la nuova presidente a rivedere la decisione di Lula. "Nessuno di noi crede che la Roussef possa rivedere la decisione del suo predecessore dal giorno alla notte", dice un collaboratore del ministro degli Esteri, "ma noi non possiamo non far diventare questo di Battisti il tema centrale della protesta di tutte le istituzioni italiane con il governo federale brasiliano".
La formula "tutte le istituzioni" include anche il Quirinale: da giovedì pomeriggio il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era rimasto in attesa di una telefonata di Lula che poi non c'è stata. La presidenza brasiliana ha spiegato che le telefonate a Napolitano e Berlusconi - concordate dai consiglieri diplomatici - erano state cancellate dopo la nota di protesta "preventiva" diramata giovedì sera da Palazzo Chigi. "Il risultato è stato un comportamento sconclusionato, che chiaramente ha irritato il presidente della Repubblica", dice una fonte vicina al Quirinale. Inizia un nuovo anno, con un nuovo presidente brasiliano e un punto a favore di Cesare Battisti nella battaglia contro la sua estradizione: ma la battaglia sarà ancora lunga.
(02 gennaio 2011) © Riproduzione riservata
Battisti, governo al contrattacco
"Congelato il Trattato strategico"
Farnesina: no alla ratifica della partnership militare. Un accordo da 5 miliardi per la fornitura a Brasilia di navi, missili e radar
di VINCENZO NIGRO
ROMA - "È un atto evidentemente illegale e abusivo, sono d'accordo con il nostro avvocato Nabor Bulhoes: andiamo avanti con il ricorso al Tribunale Supremo". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha aperto da ieri la nuova pagina nella lunga battaglia politica e legale per l'estradizione di Cesare Battisti in Italia. Nel suo ufficio alla Farnesina Frattini da mesi ha in evidenza il fascicolo con gli ultimi aggiornamenti del caso: da magistrato e da ex vice-presidente della Commissione Ue con delega alla Giustizia, il ministro ha avuto la capacità di mantenere un buon controllo tecnico di tutta la vicenda e di impostare ogni passo giudiziario. Adesso però c'è bisogno di aprire anche una nuova fase politica: "Seguiremo ancora la via del ricorso al Tribunale supremo, la via giudiziaria contro la decisione di Lula", ha detto ieri Frattini ai suoi collaboratori, "ma questo non basta: noi non vogliamo che saltino complessivamente i rapporti fra Italia e Brasile, ma sul piano del rapporto bilaterale fra i governi la mancata estradizione di Battisti si farà sentire. Non possiamo far finta di nulla".
Dopo aver parlato con Silvio Berlusconi, con Gianni Letta e col ministro della Difesa Ignazio La Russa, Frattini ha deciso di chiedere ai deputati della maggioranza di congelare alla Camera l'accordo strategico Italia-Brasile che doveva essere ratificato proprio in gennaio. Una prima mossa "politica" anche per recuperare terreno rispetto alla trascuratezza con cui per mesi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva dato idea di seguire il caso Battisti.
"Come Governo noi abbiamo fatto la nostra parte, avevamo negoziato un accordo importante per la nostra industria, ma anche per la crescita e la stabilizzazione del Brasile", dice a Repubblica il ministro della Difesa La Russa: "Frattini propone una pausa di riflessione, mi sembra inevitabile: adesso la decisione spetta alla Camera, ma non possono non esserci conseguenze".
La decisione di congelare l'accordo con il Brasile non sarà senza conseguenze per l'Italia, che fra i due paesi economicamente avrebbe avuto tutto da guadagnare nel rafforzare la collaborazione economica con Brasilia, ma sia per Frattini che per La Russa la questione Battisti ormai va al di là del singolo caso giudiziario del terrorista, ma coinvolge la capacità politica dell'Italia stessa in campo internazionale.
Frattini ha detto ai suoi collaboratori che "per l'Italia i motivi con cui Lula giustifica la sua decisione sono sconcertanti: ha messo in dubbio lo stato di diritto, la saldezza delle nostre istituzioni e della stessa Costituzione". E proprio per questo, prima di rientrare a Roma richiamato "per consultazioni", ieri l'ambasciatore d'Italia Gherardo La Francesca è stato mandato a consegnare una lettera alla nuova presidente Dilma Roussef in cui Frattini invita la nuova presidente a rivedere la decisione di Lula. "Nessuno di noi crede che la Roussef possa rivedere la decisione del suo predecessore dal giorno alla notte", dice un collaboratore del ministro degli Esteri, "ma noi non possiamo non far diventare questo di Battisti il tema centrale della protesta di tutte le istituzioni italiane con il governo federale brasiliano".
La formula "tutte le istituzioni" include anche il Quirinale: da giovedì pomeriggio il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era rimasto in attesa di una telefonata di Lula che poi non c'è stata. La presidenza brasiliana ha spiegato che le telefonate a Napolitano e Berlusconi - concordate dai consiglieri diplomatici - erano state cancellate dopo la nota di protesta "preventiva" diramata giovedì sera da Palazzo Chigi. "Il risultato è stato un comportamento sconclusionato, che chiaramente ha irritato il presidente della Repubblica", dice una fonte vicina al Quirinale. Inizia un nuovo anno, con un nuovo presidente brasiliano e un punto a favore di Cesare Battisti nella battaglia contro la sua estradizione: ma la battaglia sarà ancora lunga.
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Ja estào abaixando o tom da conversa:
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Frattini: pronti a ricorrere all'Aia per estradare Battisti
Dopo il no del Brasile all’estradizione dell’ex terrorista, il ministro degli Esteri non esclude la possibilità di portare il caso alla Corte internazionale penale. Per il nuovo ministro della Giustizia brasiliana però la "decisione di Lula è corretta"
02 gennaio, 2011
La decisione del Brasile di non estradare Cesare Battisti rappresenta "un precedente gravissimo che potrebbe influire sul destino di tanti latitanti" e l'Italia non lascerà "nulla di intentato. Pensiamo di portare il caso alla Corte internazionale dell'Aia".
Lo annuncia, in una intervista al Corriere della Sera (guarda la rassegna stampa), il ministro degli Esteri, Franco Frattini, consapevole, però "che un governo forte come quello brasiliano non è condizionabile da azioni di ritorsione".
"Intanto faremo ricorso al Tribunale Supremo contro la decisione di Lula, che ha sorpreso perfino giudici brasiliani di fama".
E' "impensabile" addurre la motivazione di "rischi personali" per il no all'estradizione: "Con tutto il rispetto, non è l'Italia il Paese dei desaparecidos - ha detto Frattini, che ha già scritto alla neo presidente del Brasile Dilma Rousseff, chiedendo la revisione della decisione - non è qui che in galera si tortura, si uccide o vengono fatti sparire i detenuti".
Peraltro, aggiunge, "non può passare il segnale che il Brasile è il Paese dove si può ripetere il caso Battisti. Non è accettabile che dopo la dottrina Mitterand si diffonda l'idea che esiste una dottrina Lula".
Poi se sarà necessario l'Italia è pronta a ricorrere anche al tribunale penale internazionale, e intanto, per il titolare della Farnesina, "non sarà facile l'approvazione" del trattato di partenariato fra Italia e Brasile: "Magari non verrà bocciato, ma potrebbe essere accantonato, rinviato" perché "la lotta al terrorismo non può tollerare buchi neri come quello provocato da Lula".
Infine un appello all'Europa affinché vincoli gli aiuti al rispetto della libertà religiosa, fermandoli "a chi perseguita i cristiani". E' una battaglia che vogliamo condurre con forza. Sarebbe bene che in Parlamento se ne discutesse presto, per darci un mandato forte per vincerla".
Intanto, da Brasilia, il nuovo ministro della Giustizia, Josè Cardozo, fa sapere di "non aver alcun dubbio" sul fatto che il 'no' all'estradizione di Cesare Battisti deciso dall'ex presidente Lula sia stata una decisione "corretta". Lula, secondo il ministro, ha agito "in stretta consonanza con il nostro diritto e con quanto aveva manifestato il Supremo
Tribunal Federal", ha detto Cardozo, precisando di essersi convinto "dopo aver letto il parere dell'Avvocatura generale dello Stato", che ha consigliato Lula di lasciare Battisti in
Brasile.
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/01/0 ... asile.html
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Frattini: pronti a ricorrere all'Aia per estradare Battisti
Dopo il no del Brasile all’estradizione dell’ex terrorista, il ministro degli Esteri non esclude la possibilità di portare il caso alla Corte internazionale penale. Per il nuovo ministro della Giustizia brasiliana però la "decisione di Lula è corretta"
02 gennaio, 2011
La decisione del Brasile di non estradare Cesare Battisti rappresenta "un precedente gravissimo che potrebbe influire sul destino di tanti latitanti" e l'Italia non lascerà "nulla di intentato. Pensiamo di portare il caso alla Corte internazionale dell'Aia".
Lo annuncia, in una intervista al Corriere della Sera (guarda la rassegna stampa), il ministro degli Esteri, Franco Frattini, consapevole, però "che un governo forte come quello brasiliano non è condizionabile da azioni di ritorsione".
"Intanto faremo ricorso al Tribunale Supremo contro la decisione di Lula, che ha sorpreso perfino giudici brasiliani di fama".
E' "impensabile" addurre la motivazione di "rischi personali" per il no all'estradizione: "Con tutto il rispetto, non è l'Italia il Paese dei desaparecidos - ha detto Frattini, che ha già scritto alla neo presidente del Brasile Dilma Rousseff, chiedendo la revisione della decisione - non è qui che in galera si tortura, si uccide o vengono fatti sparire i detenuti".
Peraltro, aggiunge, "non può passare il segnale che il Brasile è il Paese dove si può ripetere il caso Battisti. Non è accettabile che dopo la dottrina Mitterand si diffonda l'idea che esiste una dottrina Lula".
Poi se sarà necessario l'Italia è pronta a ricorrere anche al tribunale penale internazionale, e intanto, per il titolare della Farnesina, "non sarà facile l'approvazione" del trattato di partenariato fra Italia e Brasile: "Magari non verrà bocciato, ma potrebbe essere accantonato, rinviato" perché "la lotta al terrorismo non può tollerare buchi neri come quello provocato da Lula".
Infine un appello all'Europa affinché vincoli gli aiuti al rispetto della libertà religiosa, fermandoli "a chi perseguita i cristiani". E' una battaglia che vogliamo condurre con forza. Sarebbe bene che in Parlamento se ne discutesse presto, per darci un mandato forte per vincerla".
Intanto, da Brasilia, il nuovo ministro della Giustizia, Josè Cardozo, fa sapere di "non aver alcun dubbio" sul fatto che il 'no' all'estradizione di Cesare Battisti deciso dall'ex presidente Lula sia stata una decisione "corretta". Lula, secondo il ministro, ha agito "in stretta consonanza con il nostro diritto e con quanto aveva manifestato il Supremo
Tribunal Federal", ha detto Cardozo, precisando di essersi convinto "dopo aver letto il parere dell'Avvocatura generale dello Stato", che ha consigliato Lula di lasciare Battisti in
Brasile.
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/01/0 ... asile.html
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
É, a Itália com efeito não é o 'País do desaparecidos' não, é o dos MAFIOSI!!!
![Cool 8-]](./images/smilies/icon_cool.gif)
E pelo pouco que deu para entender desses textos macarrônicos aí eles começaram a entender o que é atirar um contrato multibilionário pela janela, bem no colo do vizinho guloso, e isso em tempos de Grande Crise e com a Itália na alça de mira da UE (leia-se Alemanha)...
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![Cool 8-]](./images/smilies/icon_cool.gif)
E pelo pouco que deu para entender desses textos macarrônicos aí eles começaram a entender o que é atirar um contrato multibilionário pela janela, bem no colo do vizinho guloso, e isso em tempos de Grande Crise e com a Itália na alça de mira da UE (leia-se Alemanha)...

“Look at these people. Wandering around with absolutely no idea what's about to happen.”
P. Sullivan (Margin Call, 2011)
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Interessante video sobre as vitimas do Cesare Battisti, com rostos, lugares e familiares das viimas do cara:
http://www.video.mediaset.it/video/tg5/ ... 1-c1-o1-p2
Alias aqui diz ao contrario do outro video que ele passou por 24 juìzes e 7 processos.
http://www.video.mediaset.it/video/tg5/ ... 1-c1-o1-p2
Alias aqui diz ao contrario do outro video que ele passou por 24 juìzes e 7 processos.
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Túlio escreveu:É, a Itália com efeito não é o 'País do desaparecidos' não, é o dos MAFIOSI!!!![]()
E pelo pouco que deu para entender desses textos macarrônicos aí eles começaram a entender o que é atirar um contrato multibilionário pela janela, bem no colo do vizinho...
Eu sabia que seria assim, deixa passar uns dois três dias e eles se acalmam e param pra pensar... no fim eles sabem que tem um limite no usar a diplomacia como arma politica interna para obter consensos... a sorte deles é que somos seus filhos e decendentes, senão estariam enrolados, vai fazer ameaças públicas assim com eslavos ou anglo-saxes pra ver!!
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Não se trata de saber se Battisti é ou não é assassino, e sim a depreciação, o desprezo da Itália pelo Brasil. Por que não pediu a extradição antes, no crime de 1970?*
Fonte: http://www.tribunadaimprensa.com.br/?p=14491
Fonte: http://www.tribunadaimprensa.com.br/?p=14491
O Tratado de Extradição não é um ato matemático com a vontade apenas de um lado, irrefutável e irreversível. Um país, no caso a Itália pede a extradição de um cidadão, o outro, o Brasil, tem que atender, sem exame, sem análise, violentando até mesmo as suas mais caras e invioláveis tradições?
A Itália sempre deu a impressão quase certeza de que não se interessava pelo destino de Cesare Battisti, tanto que por dezenas de anos, sabendo onde ele estava, praticamente na própria fronteira, desconheceu tudo. E segundo depoimento do próprio governo da Itália, “esses assassinatos” teriam ocorrido na década de 70.
Esses crimes que caminham para completar 40 anos, tiveram julgamento na Itália, não interessa nem saber se houve julgamento justo, defesa adequada, se foi cumprido o princípio defendido pelos maiores juristas do mundo, muitos deles italianos: “Qualquer cidadão, seja qual for o seu crime, tem direito a um julgamento justo”.
No momento, embora concorde inteiramente com isso, não me interessa. Não absolvo nem condeno Battisti, condeno irrevogavelmente o governo da Itália, pelo desprezo que sempre demonstrou pelo governo do Brasil.
Na chamada questão Battisti, o que deve ser levado em consideração é apenas isso. A Itália, desabonadoramente insensata, exigiu a entrega de Battisti. Antes mesmo de qualquer decisão do mais alto tribunal do Brasil (o Supremo), já fazia acusações, transformou o exame de um Tratado numa intimidação visível e invisível. Anunciava sanções e retaliações, no caso do Brasil não entregar (que eles chama acintosamente de extraditar) o cidadão Battisti.
O Supremo examinou profundamente a questão, decidiu que cabia ao presidente da República (no caso, lembremos, Lula) a decisão final. O julgamento foi aberto e livre, os advogados da Itália foram escolhidos entre os melhores, sem dúvida alguma. O embaixador compareceu a todas as sessões, sentava na primeira fila, olhava nos olhos os ministros que votavam.
Quando o Supremo reconheceu que o Poder era do presidente da República, é ele que assina os Tratados e, portanto, delibera sobre eles, o embaixador da Itália foi embora estabanadamente, comportamento que teve durante todo o tempo. Se o WikiLeaks quiser, deve ter manifestações desairosas e desprezíveis do embaixador da Itália para o seu governo.
Na terça-feira, quando rigorosamente na frente de todos os órgãos impressos ou virtuais, revelei como decidiria Lula, além do conteúdo, adiantei circunstâncias, afirmando: “Lula assinará o ato no dia 31, véspera da saída do governo. Para que ficasse marcado como último ato da sua presidência”.
Ora, sou bem informado, mas como saberia de tudo com quatro dias antes do fato ficar público? Pois se Lula quisesse, poderia ter liquidado a minha própria antecedência, revelando tudo mesmo na terça, deixando minha notícia atravessada? Não fez porque não podia fazer, ficou revoltado desde o início.
O governo (c-o-r-r-u-p-t-í-s-s-i-m-o) de Berlusconi, que se agüenta no Poder por 1 voto (nominalmente por três), fez disso uma bandeira para tentar recuperar a popularidade que jamais conquistou, sempre comprou. Para início de conversa, “chamou” o embaixador, começou as hostilidades.
E o próprio Berlusconi usou a mídia italiana (da qual, uma parte muito importante pertence a ele) para atingir o Brasil. Uma delas, a mais acintosa: “A questão Battisti ainda não acabou”. Como não acabou, se a última palavra cabe e coube ao presidente do Brasil?
Berlusconi e alguns dos seus asseclas, rebaixaram o que pretendiam, a intimidação, ao nível do ridículo: “Isolaremos o Brasil, boicotaremos o país nos mais diversos setores”. Ha!Ha!Ha! Quanta tolice por uma causa estúpida.
PS – O próprio Supremo, quando analisou exaustivamente o problema, decidiu: “Não temos Poder para decidir sobre a questão, isso é privativo do presidente da República”.
PS2 – Dentro de algum tempo (se ainda durar no governo), Berlusconi mandará novo embaixador para o Brasil. O mesmo, de jeito nenhum, foi ele que envenenou as coisas, atropelou os fatos.
PS3 – Fica faltando o sistema ao qual Battisti será submetido. Ficará como REFUGIADO ou PRESO POLÍTICO? A diferença é pequena, apenas uma dúvida: quem decidirá isso? Um tribunal, ou o presidente da República?
*Helio Fernandes
- Pasquale Catozzo
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
É hilario os comentos de muitos italianos pela net, entre alguns tem o que quer boicotar os travecos brasileiros{ tanto amado pelos italianos (lembramos de marrazzo, presidente da região Lazio, que pagava 3'500 euros para ser sodomizado por um nosso compatriota armado de duas proteses de silicone, presente do cirurgião, e uma vara de 20 cm, presente da natureza)}, outros que querem que marchionne (FIAT) feche, e repeto FECHE, todas as fabrica e toda a venda de carros FIAT no Brasil!! esquecendo que a Fiat faliria em menos de um ano caso isso acontecesse, sendo o brasil o principal mercado da mesma. Notar que muitos pensam que sem a Itália o Brasil vai falir!!incrivel tem gente que pensa realmente que se a Itália quiser, pode fazer falir o Brasil!! Tem quem não quer mais que a Italia dispute a copa de 2014 e as olimpiadas de 2016 e quem quer boicotar as ferias no Brasil. alguns comentos com tradução livre:
"Primo atto richiamare l'ambasciatore italiano in Brasile e tempo 48ore all'Ambasciatore brasiliano di lasciare l'Italia.
NON CI SONO SCUSE CHE TENGANO.
Per i cittadini brasiliani in Italia ne riparliamo"
Primeiro ato chamar o embaixador italiano no Brasil e dar 48 horas de tempo para o embaixador brasileiro deixar a Italia.
NAO TEM DESCULPAS QUE AGUENTEM
sobre os os brasileiros que moram na Italia pensamos depois (pogrom tupiniquim em nome de Battisti??)
"Il Brasile è un paese che ha un enorme debito di riconoscenza con l'Italia. Sono stati gli Italiani emigrati dopo la guerra, che lavorando hanno portato benessere e civiltà. Ora non ci rivogliono dare Battisti, dovrebbero vergognarsi."
O Brasil tem um enorme debito com a Italia. Foram os italianos depois da guerra, que trabalhando levaram qualidade de vida e civilidades (antes eramos barbaros!). Agora não querem nos devolver Battisti, teriam que se envergonhar"
"... allora coraggio: boicottiamo questo popolo di sfruttatori di bambini (vedi favelas) e di prostitute e di terroristi (nella loro stessa polizia), che vorrebbero far la morale a noi!"
...então coragem: boicotamos esse povo (já nem é mais o governo, é culpa do povo) de exploradores de crianças (favelas) e de prostituas e terroristas (???) (na propria policia), que querem nos dar moral!"
"Per quanto concerne il brasile di cui si dicono miracoli, ebbene ha enormi sacche di povertà di fronte alle quali l'India e parte dell'Africa è la Svizzera a confronto."
Pelo que concerne o Brasil de se dizem milagres (economicos), precisa dizer que tem enormes sacos de pobreza que respeito as quais a india e partes da Africa são a Suíça em comparação.
Digo, eu sou contrario a esse tal de Battisti ficar no Brasil, mas agora não vejo outra saida, se nos arrendemos agora os spaghetti vão pensar que são os "caras". Engraçado o tanto que a midia da itália estão cobertura sobre esse caso( Berlusconi estava precisando de um enimigo esterno para conquistar popularidade e fazer esquecer os seus problemas com a justiça), mas nunca, e repito nunca dizem que esse cara teve cobertura do governo francês, medo de encarar os transalpinos? O máximo que dizem è que existia essa tal doutrina de proteção no tempo de mitterrand, mas fica nevoloso se Battisti recebeu ou não ajuda dos franceses. Em conclusão, foi preciso bem pouco, mas muito pouco para fazer explodir ódio de um país contra outro.
"Primo atto richiamare l'ambasciatore italiano in Brasile e tempo 48ore all'Ambasciatore brasiliano di lasciare l'Italia.
NON CI SONO SCUSE CHE TENGANO.
Per i cittadini brasiliani in Italia ne riparliamo"
Primeiro ato chamar o embaixador italiano no Brasil e dar 48 horas de tempo para o embaixador brasileiro deixar a Italia.
NAO TEM DESCULPAS QUE AGUENTEM
sobre os os brasileiros que moram na Italia pensamos depois (pogrom tupiniquim em nome de Battisti??)
"Il Brasile è un paese che ha un enorme debito di riconoscenza con l'Italia. Sono stati gli Italiani emigrati dopo la guerra, che lavorando hanno portato benessere e civiltà. Ora non ci rivogliono dare Battisti, dovrebbero vergognarsi."
O Brasil tem um enorme debito com a Italia. Foram os italianos depois da guerra, que trabalhando levaram qualidade de vida e civilidades (antes eramos barbaros!). Agora não querem nos devolver Battisti, teriam que se envergonhar"
"... allora coraggio: boicottiamo questo popolo di sfruttatori di bambini (vedi favelas) e di prostitute e di terroristi (nella loro stessa polizia), che vorrebbero far la morale a noi!"
...então coragem: boicotamos esse povo (já nem é mais o governo, é culpa do povo) de exploradores de crianças (favelas) e de prostituas e terroristas (???) (na propria policia), que querem nos dar moral!"
"Per quanto concerne il brasile di cui si dicono miracoli, ebbene ha enormi sacche di povertà di fronte alle quali l'India e parte dell'Africa è la Svizzera a confronto."
Pelo que concerne o Brasil de se dizem milagres (economicos), precisa dizer que tem enormes sacos de pobreza que respeito as quais a india e partes da Africa são a Suíça em comparação.
Digo, eu sou contrario a esse tal de Battisti ficar no Brasil, mas agora não vejo outra saida, se nos arrendemos agora os spaghetti vão pensar que são os "caras". Engraçado o tanto que a midia da itália estão cobertura sobre esse caso( Berlusconi estava precisando de um enimigo esterno para conquistar popularidade e fazer esquecer os seus problemas com a justiça), mas nunca, e repito nunca dizem que esse cara teve cobertura do governo francês, medo de encarar os transalpinos? O máximo que dizem è que existia essa tal doutrina de proteção no tempo de mitterrand, mas fica nevoloso se Battisti recebeu ou não ajuda dos franceses. Em conclusão, foi preciso bem pouco, mas muito pouco para fazer explodir ódio de um país contra outro.
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
A insegurança italiana vem de tempos, num dia afirmam, no outro negam, o embaixador já retornou
?
Saudações
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Saudações
"Só os mortos conhecem o fim da guerra" Platão.
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Os latinos são muito emotivos 
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Sempre e inevitavelmente, cada um de nós subestima o número de indivíduos estúpidos que circulam pelo mundo.
Carlo M. Cipolla
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Já passou por todos tribunais possíveis e imagináveis. Foi condenado em todos. Só o PT acha que ele é perseguido.Francoorp escreveu:Interessante video sobre as vitimas do Cesare Battisti, com rostos, lugares e familiares das viimas do cara:
http://www.video.mediaset.it/video/tg5/ ... 1-c1-o1-p2
Alias aqui diz ao contrario do outro video que ele passou por 24 juìzes e 7 processos.
Lembrando que a Itália é uma democracia, gostem ou não do Berlusconi.
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
E por quê o STF, supostamente a maior instância jurídica da Nação, não votou decisivamente? Por que jogou tudo de volta no colo do Lula, dando a entender que ELE é que é a tale de maior instância? Será que o STF, que anda quase tão desmoralizado quando o congresso, botou mais uma pedra em sua própria sepultura? Por que o faria?
Eu li a desculpa que eles deram e achei simplesmente RIDÍCULA! A verdade é que largaram à moda 'toma que o filho é teu' quando seu Dever seria DECIDIR! Vergonha...
![Cool 8-]](./images/smilies/icon_cool.gif)
Quanto à Itália, era a vítima perfeita para mostrarmos que não somos mais aquele Brasil onde todo mundo mandava. menos NÓS! Um País Europeu de economia forte mas em queda livre, ninguém quer se aproximar muito para não ser contaminado, e com os Alemães de olho, prontos para largar mais uma daquelas tiradas tipo 'esse não tem jeito'...
E vão jogar bilhões em negócios no lixo por causa de um terrorista de josta, acho bem brabo. Tanto que o fanfarrão aquele 'pediu' ao parlamento que nos sacaneie (se foi ele que mandou o projeto do acordo para lá, não pode simplesmente RETIRAR?), sabendo que aquela gente tem que resolver de olho nos votos dos que perderão seus empregos, dos que não serão empregados e principalmente dos que financiam suas campanhas.
Brabo mesmo...

Eu li a desculpa que eles deram e achei simplesmente RIDÍCULA! A verdade é que largaram à moda 'toma que o filho é teu' quando seu Dever seria DECIDIR! Vergonha...
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Quanto à Itália, era a vítima perfeita para mostrarmos que não somos mais aquele Brasil onde todo mundo mandava. menos NÓS! Um País Europeu de economia forte mas em queda livre, ninguém quer se aproximar muito para não ser contaminado, e com os Alemães de olho, prontos para largar mais uma daquelas tiradas tipo 'esse não tem jeito'...
E vão jogar bilhões em negócios no lixo por causa de um terrorista de josta, acho bem brabo. Tanto que o fanfarrão aquele 'pediu' ao parlamento que nos sacaneie (se foi ele que mandou o projeto do acordo para lá, não pode simplesmente RETIRAR?), sabendo que aquela gente tem que resolver de olho nos votos dos que perderão seus empregos, dos que não serão empregados e principalmente dos que financiam suas campanhas.
Brabo mesmo...
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“Look at these people. Wandering around with absolutely no idea what's about to happen.”
P. Sullivan (Margin Call, 2011)
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Um amigo que morou na Itália me contou a história deste assassino.
Ele estava na penitenciária que os italianos consideram de segurança máxima, guardado pelos Carabinieri, que os italianos consideram a melhor polícia do mundo, e saiu pela porta da frente, andando.
Foi para a França onde viveu livremente, sem os ataques que os macarroni estão dando com o Brasil, por qual motivo?
Quando houve a possibilidade de extradição, o serviço secreto francês o transportou para a Espanha.
Na Espanha, viveu livre de novo, sem os ataques atuais.
Com outra possibilidade de extradição, foi transportado para o Brasil.
Viram a diferença?
Lá, na Europa, era acoitado por governantes e serviços secretos, sem piti dos comedores de lasanha.
Agora, por tratarem com o Brasil, acham que podem ganhar no grito.
Reitero: gostaria de ver este assassino o resto da vida na cadeia, o ato do Lula foi contra os interesses nacionais, tomado por ideologia, assim como a decisão de acoitá-lo na França e Espanha, mas os italianos tem que aprender que não vão tratar o Brasil como um país de segunda.
Ele estava na penitenciária que os italianos consideram de segurança máxima, guardado pelos Carabinieri, que os italianos consideram a melhor polícia do mundo, e saiu pela porta da frente, andando.
Foi para a França onde viveu livremente, sem os ataques que os macarroni estão dando com o Brasil, por qual motivo?
Quando houve a possibilidade de extradição, o serviço secreto francês o transportou para a Espanha.
Na Espanha, viveu livre de novo, sem os ataques atuais.
Com outra possibilidade de extradição, foi transportado para o Brasil.
Viram a diferença?
Lá, na Europa, era acoitado por governantes e serviços secretos, sem piti dos comedores de lasanha.
Agora, por tratarem com o Brasil, acham que podem ganhar no grito.
Reitero: gostaria de ver este assassino o resto da vida na cadeia, o ato do Lula foi contra os interesses nacionais, tomado por ideologia, assim como a decisão de acoitá-lo na França e Espanha, mas os italianos tem que aprender que não vão tratar o Brasil como um país de segunda.
"A reconquista da soberania perdida não restabelece o status quo."
Barão do Rio Branco
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti
Tem mais gente olhando o que está ocorrendo e tomando lições do fiasco Italiano. Para ficar PERFEITO, eles tinham mesmo que botar o caso em Haia e nós PERDERMOS, daí sim, a gente se livra do terrorista e ainda saímos de escrupulosos cumpridores das leis internacionais. Ou seja, VENCEMOS de qualquer jeito! Mas o calaboca valeu, muita gente buena que ainda acha que somos apenas mais uns cucarachas de josta, prontos a se ajoelhar ante qualquer pressão de País Europeu, vai pensar mil vezes antes de se meter conosco...
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“Look at these people. Wandering around with absolutely no idea what's about to happen.”
P. Sullivan (Margin Call, 2011)
P. Sullivan (Margin Call, 2011)