Extradição ou não de Cesare Battisti

Área destinada para discussão sobre os conflitos do passado, do presente, futuro e missões de paz

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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#451 Mensagem por Francoorp » Qua Jan 05, 2011 5:17 pm

Italo Lobo escreveu:O cara tem 36 condenações num país onde o regime é democrático e a justiça funciona melhor do que a nossa.
Nenhuma pessoa com bom senso iria querer um lixo destes por perto. Pega ele e leva pra casa...
Tendo morado ali nao creio que a justiça deles seja melhor que a nossa... para os amigos dos amigos os crimes e reatos ficam parados até prescrever.




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#452 Mensagem por Francoorp » Qua Jan 05, 2011 5:40 pm

STF manda desarquivar processo de extradição de Battisti

Paula Adamo Idoeta | 2011-01-05, 10:43

O presidente do Supremo Tribunal Federal (STF), Cezar Peluso, determinou na noite de terça-feira que o pedido de extradição de Cesare Battisti seja desarquivado, para anexar aos autos a petição de soltura imediata do ex-ativista italiano.

A petição que pede a libertação do italiano havia sido protocolada na véspera junto ao STF pelos advogados do ex-ativista, depois de o presidente Luiz Inácio Lula da Silva ter decidido não extraditá-lo à Itália.

O caso provocou protestos na Itália na terça-feira: manifestantes, entre eles parlamentares e familiares de vítimas de crimes atribuídos a Battisti nos anos 1970, se reuniram nas principais cidades do país para criticar a permanência dele no Brasil.

Na manhã de terça, o advogado de defesa do governo da Itália, Nabor Bulhões, protocolou pedido pela manutenção da prisão de Battisti. A alegação é de que ele deve continuar detido até que os ministros do STF analisem se a decisão de Lula é ou não compatível com a determinação de 2009 do Supremo – que na época autorizou a extradição do italiano. O pedido do governo italiano também será anexado aos autos, segundo o STF.

Como os ministros estão em férias, os pedidos deverão ser encaminhados para análise de Peluso – que tem ainda a opção de aguardar até o fim do recesso no Judiciário, em fevereiro, para discutir o assunto com seus colegas.

Battisti foi condenado à prisão perpétua pela Justiça italiana, acusado de participação em quatro assassinatos entre 1977 e 1979, quando integrava um grupo de esquerda. Ele nega as acusações.

Em seu último dia no governo, Lula decidiu não extraditar o ex-ativista, com o argumento de que ele poderia sofrer algum tipo de perseguição na Itália.

Fonte: BBC Brasil.




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#453 Mensagem por Francoorp » Qua Jan 05, 2011 5:49 pm

Protestos na frente da nossa embaixada na Piazza Navona:





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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#454 Mensagem por Francoorp » Qua Jan 05, 2011 5:59 pm

Agora querem meter no meio até a Uniao Europeia....

Battisti. La Farnesina: "Allo studio mosse in sede Ue"

Una nota del ministero degli Esteri annuncia un'iniziativa diplomatica in sede comunitaria. Intanto, il presidente del supremo tribunale federale del Brasile ha ordinato di riaprire il dossier sull’estradizione a seguito della richiesta di scarcerazione dei legali dell'ex terrorista.

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ROMA - Il caso Battisti crea tensione tra Roma e Bruxelles, proprio mentre la Farnesina sta studiando possibili mosse da prendere in ambito comunitario per fare pressioni sul Brasile, affinché conceda l'estradizione in Italia dell'ex terrorista rosso. La Farnesina "non esclude, proprio nelle prossime ore, un'iniziativa europea promossa dall'Italia" sul caso Battisti, ha comunicato il ministero degli Esteri in una nota, mentre poco prima un portavoce della Commissione europea aveva invece escluso questa possibilità bollando il caso come "bilaterale" e di competenza del Brasile. "Considerato che un portavoce - si legge nella nota della Farnesina - presumibilmente di turno per il periodo festivo della Commissione europea ha già espresso, con superficialità, la sua valutazione sulla natura meramente bilaterale del 'caso Battisti', la Farnesina precisa che il caso è assai più complesso e che non si esclude, proprio nelle prossime ore, un'iniziativa europea promossa dall'Italia sulla questione". Quanto a possibili richieste di intervento di Bruxelles da parte del governo italiano, il portavoce aveva anche affermato di non essere al corrente di "contatti specifici". In realtà proprio questa mattina il ministro degli Esteri Franco Frattini ha ricevuto l'ambasciatore italiano in Brasile, Gherardo La Francesca, ed il rappresentante italiano presso l'Unione europea, Ferdinando Nelli Feroci, "per esaminare - si legge in una nota - i seguiti dell'azione giudiziaria del governo italiano in relazione al caso Cesare Battisti e le ripercussioni in ambito europeo".

RIAPERTURA DOSSIER. Intanto, il presidente del tribunale supremo federale del Brasile, Cezar Peluso, ha ordinato di riaprire il dossier sull’estradizione di Battisti presso l'alta Corte brasiliana, a seguito della richiesta di scarcerazione dei legali dell'ex terrorista rosso e del ricorso presentato dagli avvocati dell'Italia per bloccare tale richiesta. Lo ha reso noto un comunicato dell'Stf, rilevando che Peluso ha ordinato di "disarchiviare" il procedimento e di allegare agli atti la richiesta "dell'immediato rilascio" di battisti presentata ieri dopo il diniego all'estradizione deciso il 31 dicembre dall'ex presidente Lula. "Il governo italiano ha chiesto che Battisti rimanga in prigione, fino all'esame da parte dei ministri della corte" di tale decisione: "Anche questa richiesta - precisa la nota - sarà allegata" agli atti relativi al procedimento.

LA RUSSA: "DECISIONE LULA NON SENZA CONSEGUENZE". Sulla decisione dell'ex presidente del Brasile Lula di non concedere l'estradizione di Battisti è intervenuto anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Lula - ha detto - ha regalato alla sinistra estrema brasiliana e a quella radical chic francese non la testa di Battisti ma dell'Italia. La decisione dell'ex presidente brasiliano - ha avvertito - non resterà senza conseguenze. Non resterà senza conseguenze questo colpo alle spalle da parte di Lula". Per il ministro, come ha assicurato oggi il premier Silvio Berlusconi, "i rapporti con il Brasile potranno restare gli stessi, ma ci saranno conseguenze". Ad esempio, ha ricordato il titolare della Difesa, "il trattato italo-brasiliano deve ancora essere approvato dal Parlamento, dove non credo ci sia più un clima tanto favorevole. E se i familiari delle vittime - ha concluso La Russa - mi chiederanno di fare il boicottaggio, io boicotterò. Risponderò positivamente a tutte le iniziative che chiederanno i parenti delle vittime".

MINISTRO BRASILIANO CHIEDE RISPETTO PER DECISIONE. Intanto in Brasile una possibile mossa Ue sulla questione dell'ex terrorista italiano sembra non essere gradita. In un'intervista a Bbc Brasil il neo-ministro della Giustizia brasiliano, Josè Eduardo Cardozo, ha esplicitamente chiesto un maggior rispetto per la "decisione sovrana" di Brasilia. "Credo che i Paesi debbano rispettarsi l'un l'altro nell'ambito delle proprie decisioni sovrane", ha sottolineato il ministro. Il responsabile della Giustizia brasiliana ha sottolineato di non credere in una ritorsione da parte dei Paesi dell'Unione europea in segno di solidarietà nei confronti dell'Italia, dicendosi certo che sarà rispettata la decisione del Brasile di negare l'estradizione dell'ex terrorista rosso condannato in Italia all'ergastolo per quattro omicidi.

martedì, 04 gennaio 2011

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/artic ... de.html#p1




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#455 Mensagem por Francoorp » Qua Jan 05, 2011 6:53 pm

Até eles admitem, que se fosse o Sarkozy e França a negar a extradiçao nao teriam protestos e condongas...

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Battisti, i dubbi di Fava: "È giusta una pena dopo 25 anni?"

L'esponente di Sel (il partito di Vendola, l'unico a non essere sceso in piazza) commenta così le manifestazioni contro la scelta del Brasile di non estradare l'ex terrorista. "Ci fosse stato Sarkozy non ci sarebbero stati sit in"

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di Alberto Giuffrè

C'è la piazza del Pdl e c'è la piazza del Pd e di Di Pietro. Ma nei sit-in di protesta contro la decisione del governo brasiliano di estradare Cesare Battisti manca all'appello il partito di Nichi Vendola. Un silenzio che viene sottolineato sia dai giornali vicini al centrodestra che su Facebook dove sono in molti a chiedere al presidente della Regione Puglia un intervento sul caso.

A dare una risposta ci prova Claudio Fava, europarlamentare e coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, che a Sky.it spiega: "Scendere in piazza oggi mi sembra una cosa un po' patetica. Se al posto di Lula ci fosse stato Sarkozy non credo che ci saremmo ritrovati con i sit-in e le manifestazioni davanti alle ambasciate" (leggi anche le rivelazioni sul ruolo di Carla Bruni nella vicenda). Fava parla anche del rischio di strumentalizzare "una posizione debole come quella fatta da questo governo".

Non è stato giusto chiedere l'estradizione? "La richiesta è legittima ma c'è un problema che riguarda il tempo trascorso: è giusto eseguire una pena 25 anni dopo i fatti commessi?". Per l'esponente di Sel per tutti i reati, "quando passa tutto questo tempo bisognerebbe riflettere sulla sospensione della pena. Varrebbe lo stesso discorso anche per un mafioso".

Nessuno più di Claudio Fava ha i titoli per parlare delle richieste dei familiari delle vittime. Lui che il 5 gennaio 1984 ha visto morire il padre, il giornalista Giuseppe Fava, per mano della mafia: "Il diritto alla verità non è solo per i parenti. E' giusto sul piano emotivo ma non si riduce solo a questo aspetto", spiega.

Ma allora è sbagliato scendere in piazza? "La scelta di manifestare è legittima. Mi chiedo però per quale ragione chi oggi è sceso in piazza non lo ha fatto per l'assoluzione della strage del Cermis, vicenda ben più scandalosa. Questa è indignazione a comando".

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/0 ... asile.html




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#456 Mensagem por marcelo l. » Qui Jan 06, 2011 8:45 am

A Itália adota uma postura “insultante” com o Brasil no conflito em torno do ex-ativista Cesare Battisti, porque não se trata de um país desenvolvido, e mente quando diz que vivia um Estado de Direito nos anos 70. A análise é do filósofo italiano Antonio Negri, que passou mais de dez anos preso por seu envolvimento com a militância de esquerda na Itália.

Negri é co-autor, com Michael Hardt, do livro “Império”, publicado no Brasil em 2001 e umas das obras mais importantes e polêmicas sobre o processo de globalização. Com Giuseppe Cocco, publicou “Global – Biopoder e Luta em uma América Latina Globalizada”, em 2005.

Leia abaixo a entrevista completa, concedida por Negri via telefone desde Veneza.

UOL – Como o senhor vê a posição da Itália no caso Battisti?

Antonio Negri – A posição italiana é uma posição muito complexa. Com se sabe, o governo italiano é um governo de direita e é um governo que, depois de 30 anos, retomou a perseguição das pessoas que se refugiaram no exterior depois o final dos anos 70, depois do final dos anos nos quais na Itália houve um forte movimento de transformação, de rebelião. E portanto o governo italiano retoma hoje uma campanha pela recuperação destas pessoas. Em particular, tentou fazê-lo com a França, para conseguir a extradição de Marina Petrella [condenada por subversão pela justiça italiana] e não conseguiu porque o governo francês, a presidência francesa [Nicolas Sarkozy], impediu. Neste ponto, aparece em um momento exemplar o caso Battisti.

UOL – O que o senhor quer dizer com perseguição? É perigoso neste momento para Battisti retornar à Itália?

Negri – Eu não sei se é perigoso. Mas é certo que ele foi condenado à prisão perpétua e seria para ele uma situação muito grave.

UOL – Um dos motivos que o Brasil cita para manter o refúgio político é a ameaça de perseguição política contra Battisti…

Negri – Mas seguramente ele seria alvo de uma perseguição política e midiática.

UOL – Trata-se, portanto, de um temor com fundamento?

Negri – Veja bem, o governo italiano, depois de 30 anos, quer recuperar, para fazer um exemplo, as pessoas que se refugiaram no exterior. E que se refugiaram no exterior porque na Itália havia uma condição de Justiça que era impossível de agüentar.

UOL – O que significa esse “exemplo”? A punição de Battisti resolveria a questão da violência na Itália nos anos 70?

Negri – Precisamente. Resolveria em dois sentidos: por um lado, se recupera aquilo que eles chamam ‘um assassino’; e por outro se esquece aquele que foi um Estado de Exceção, que permitiu a detenção e a prisão preventiva de milhares de pessoas durante estes anos. É necessário recordar que nos anos 70 o limite jurídico da prisão preventiva era fixado em 12 anos. É necessário recordar o uso da tortura e de processos sumários inteiramente construídos sob a palavra de presos aos quais era prometida a liberdade em troca de confissões. Este foi o clima dos anos 70. E não nos esqueçamos que nos anos 70 houve 36 mil detenções, seis mil pessoas foram condenadas e milhares se refugiaram no exterior. E se há quem duvide desses números, e que quer continuar duvidando, basta que deem uma olhada nos relatórios da Anistia Internacional naqueles anos. Portanto, essa é uma questão muito séria. O caso Battisti é, na verdade, um pobre exemplo de uma estrutura, de um sistema no qual a perseguição, insisto na palavra ‘perseguição’, era acompanhada por enormes escândalos na estrutura política e militar italiana. Houve uma construção, principalmente por meio de uma loja maçônica chamada P2, de uma série de atentados dos quais ainda hoje ninguém sabe quem foram os autores, atentados que deixaram milhares de mortos, por parte da direita. E o governo italiano nunca pediu, por exemplo, que o único condenado por estes atentados seja extraditado do Japão*, onde se refugiou. Existe uma desigualdade nas relações que o governo italiano mantém com todos os outros condenados e refugiados de direitas que é maluca. O governo italiano é um governo quase fascista.

UOL – Se houvesse um governo de esquerda na Itália o caso seria o mesmo? [O líder da oposição de centro-esquerda] Romano Prodi faria o mesmo?

Negri – Eu não acredito que Prodi faria o mesmo, mas parte da esquerda faria o mesmo, isso é verdade.

UOL – Como o senhor vê hoje o PAC [Proletários Armados pelo Comunismo], grupo do qual Battisti fazia parte]?

Negri – O PAC era um grupo muito marginal, mas isso não significa que não estivesse dentro do grande movimento pela autonomia. Mas ouça, o problema é esse: eu acho que as coisas das quais foi acusado Battisti são coisas muito graves, mas – e isso me parece importante dizer – estas são responsabilidades compartilhadas por toda a esquerda verdadeira. Não se trata de um caso específico. O Supremo Tribunal Federal do Brasil construiu uma jurisprudência pela qual foram acolhidos outros italianos nas mesmas condições que Battisti.

UOL – E como a Itália deve solucionar esta dívida com o passado?

Negri – Isso deveria ser feito por uma anistia, mas o governo italiano nunca quis caminhar por este terreno. Talvez tudo isso tenha determinado tremendas conseqüências no sistema político italiano, porque foi retirada da história da Itália uma geração ou duas, que poderiam ter conseguido determinar uma retomada política. É uma situação muito dramática. E gostaria de acrescentar uma coisa: o a postura da Itália no confronto com o Brasil a respeito deste tema é uma postura muito insultante.

UOL – Por quê?

Negri – Trata-se de uma pressão feita sobre o Brasil, enquanto um país fraco, depois que os franceses não extraditaram à Itália Marina Petrella. Psicologicamente, trata-se de uma operação política e midiática muito pesada contra o Brasil, na tentativa de restituir a dignidade da Itália, no âmbito da busca de restituir os exilados.

UOL – O senhor acha que as autoridades italianas se sentem especialmente ofendidas pelo fato de a decisão em favor de Battisti vir de um país em desenvolvimento, antiga colônia de um país europeu?

Negri – Seguramente, porque se trata de pobres que reagem contra os ricos, contra os capitalistas.

UOL – O senhor também esteve preso?

Negri – Eu fui detido em 1979 e fiquei na cadeia até 1983, em prisão preventiva, sem processo. Em 1983, houve um eleição parlamentar e eu saí da cadeia porque fui eleito deputado, porque não era ainda condenado. Fiquei preso quatro anos e meio – e poderia ter ficado até 12. Ou seja, quando os italianos dizem que nos anos 70 foi mantido o Estado de Direito, eles mentem. E isso eu digo com absoluta precisão, com base no meu próprio exemplo: fiquei quatro anos e meio em uma prisão de alta segurança, prisão especial, fui massacrado e torturado. Pude deixar a prisão apenas porque fui eleito deputado – do contrário, eu poderia ter ficado na prisão por 12 anos, sem processo. Durante os anos que fiquei na França, exilado, eu fui processado e condenado a 17 anos de prisão, mas que foram reduzidos porque havia uma pressão pública forte em meu favor. Quando voltei para a Itália, fiquei outros seis anos presos e encerrei a questão.

UOL – Quais eram as acusações?

Negri – Associação criminosa, gerenciamento de manifestações que eram violentas nos anos 70, em Milão, em Roma, em toda Itália. Mas a primeira acusação que sofri não era de agitador político, por escrever jornais etc., mas de chefiar as Brigadas Vermelhas, o que não é verdadeiro, e de ter assassinado [Aldo] Moro, acusações das quais fui absolvido depois. Entende? Na Itália se busca desesperadamente fazer valer uma mitologia dos anos 70, que é falsa. E a direita no poder hoje busca a qualquer custo restaurar um clima de falsidade e de intimidação para não permitir que a história seja contada como foi.

UOL – Existem aí semelhanças com o governo militar no Brasil?

Negri – Isso eu não sei, porque acho que os governos militares na América Latina foram particularmente violentos. Mas o problema é outro: a questão é que a liberdade, o Estado de Direito e as regras da democracia não podem ser infringidos ou falsificados em nenhuma situação.

¹Antonio Negri, 75, é um filósofo italiano, professor da Universidade de Pádua (Itália) e do Colégio Internacional de Paris (França). Entre os anos 50 e 70, participou dos movimentos de esquerda na Itália, condenando tanto a direita quanto o stalinismo. Esteve preso entre 1979 e 1983, depois se exilou na França por 14 anos. Condenado por subversão, o filósofo voltou para a Itália em 1997 e cumpriu pena até 2003. Atualmente, divide seu tempo entre Veneza e Paris, cidades onde desenvolve atividades acadêmicas

* Antonio Neri deve estar falando de Delfo Zorzi que dos atentados imputados em dois deles matou mais de 23 pessoas.




"If the people who marched actually voted, we wouldn’t have to march in the first place".
"(Poor) countries are poor because those who have power make choices that create poverty".
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#457 Mensagem por tenso » Qui Jan 06, 2011 11:58 am

É incrível como fazem uma bola de neve por uma coisa tão supérflua. Isso é coisa daquelas pessoas que não tem nada o que fazer e ficam sempre apurrinhando alguém para encher o saco alheio.

Mas agora tem mais é que segurar aqui mesmo, depois de toda essa palhaçada que fizeram falando besteira pelos cotovelos.




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#458 Mensagem por Francoorp » Qui Jan 06, 2011 11:58 am

12 anos de prisao preventiva sem processo... subverçao em uma democracia... ou seja, se é contrario e faz algo contra o poder instituido, como reclamar ou denunciar, é atividade subversiva... estado de direito muito interessante esse ai, parece até o que tivemos por aqui.




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#459 Mensagem por Marino » Qui Jan 06, 2011 1:07 pm

Haia pode condenar Brasil por caso Battisti
Se punição ocorrer, país deve rever decisão de Lula de manter terrorista
Segundo especialista, condenação é apenas "moral", mas nunca um país deixou de cumprir uma
decisão do tribunal
UIRÁ MACHADO
DE SÃO PAULO
Caso a Itália recorra à Corte Internacional de Justiça de Haia (Holanda) para obter a extradição de
Cesare Battisti, o Brasil deverá ser condenado por descumprimento de tratado bilateral entre os dois países,
avaliam especialistas ouvidos pela Folha.
Se isso acontecer, o governo brasileiro deverá rever a decisão tomada pelo ex-presidente Lula em seu
último dia de governo -quando anunciou que Battisti ficaria no país como imigrante.
Em resposta à decisão de Lula, o governo italiano recorreu ao Supremo Tribunal Federal e disse que
pretende buscar a Corte de Haia caso não seja atendido.
Segundo o advogado Francisco Rezek, ex-juiz da Corte de Haia (1997 a 2006), os países não são
efetivamente obrigados a cumprir as decisões daquele tribunal, mas, na prática, todos as cumprem
voluntariamente.
"É tão absurda a ideia de descumprimento de uma decisão da Corte de Haia que nem cogito a
possibilidade. Nunca um país deixou de cumprir tais decisões."
Na opinião de Rezek, ex-ministro do STF, a condenação em Haia "é certa", mas a situação nem deve
chegar a esse ponto. "Antes, o STF certamente vai reparar o erro cometido pelo ex-presidente."
Maristela Basso, professora de direito internacional da USP, concorda que as condenações da Corte de
Haia, embora se limitem a um "aspecto moral", têm um peso internacional muito grande.
"Nenhum país quer ser descumpridor das decisões de uma corte internacional. Ainda mais o Brasil, que
quer assumir posições de liderança no mundo e almeja uma cadeira no Conselho de Segurança da ONU. Essas
intenções seriam desidratadas."
Segundo Basso, a situação da Itália na Corte de Haia seria "tão favorável" que nem precisaria de uma
ação -cujo julgamento demoraria cerca de cinco anos. Bastaria um pedido de parecer -o que demoraria poucos
meses.
Basso lembra que há a favor da eventual demanda italiana decisões das Justiças da Itália e da França,
da Corte Europeia de Direitos Humanos e do STF, que, em 2009, negou refúgio a Battisti.
CARLA BRUNI
Segundo a Ansa, agência italiana de notícias, a primeira-dama francesa, Carla Bruni, negou ontem à
noite que tenha pedido a Lula para não extraditar Battisti.
Assim como já ocorrera em 2009, um grupo de apoiadores das vítimas do terrorismo na Itália acusou
Bruni de ter intervindo a favor de Battisti -segundo o grupo, a ex-modelo italiana teria pedido como um "favor
pessoal".
Preso no Brasil desde 2007, Battisti foi condenado à prisão perpétua em seu país por quatro homicídios
ocorridos em 1978 e 1979. Membro de grupo de extrema esquerda, ele nega e diz ser perseguido político.




"A reconquista da soberania perdida não restabelece o status quo."
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#460 Mensagem por Marino » Qui Jan 06, 2011 1:28 pm

DISPUTA JURÍDICA
Para União Europeia, Battisti é problema entre Brasil e Itália
Comissão Europeia, órgão que reúne 27 países, se nega a intervir na disputa pela extradição de
ex-ativista italiano
Andrei Netto - O Estado de S.Paulo
A União Europeia não vai interferir em favor da extradição do ex-ativista de esquerda Cesare
Battisti. A informação foi revelada ontem, pela Comissão Europeia, braço executivo do bloco que reúne
27 países, em Bruxelas. Segundo a Comissão Europeia, a disputa jurídica em torno do ex-militante do
grupo Proletários Armados pelo Comunismo (PAC) é problema bilateral entre o Brasil e a Itália.
A recusa reforça a manifestação oficial das autoridades do bloco em relação à decisão do expresidente
Luiz Inácio Lula da Silva de não deportar o ex-militante, condenado na Itália por homicídio.
Segundo o porta-voz da Comissão Europeia, Michael Mann, a divergência é "puramente bilateral". "Nada
mudou em relação ao que já foi dito: a comissão da União Europeia não tem competência em matéria de
extradição e não há acordo de extradição entre a União Europeia e o Brasil."
O pronunciamento é uma resposta pública às pressões exercidas pela Itália sobre Bruxelas para
que se posicione sobre a decisão do governo Lula. Contrariado com a postura, o ministro das Relações
Exteriores da Itália, Franco Frattini, protestou. "O caso é muito mais complexo e nós não podemos
excluir, inclusive nas próximas horas, uma iniciativa europeia sobre a proposição da Itália sobre esta
questão."
Em entrevista para a BBC, contudo, o ministro da Justiça, José Eduardo Martins Cardozo, disse
não acreditar que outros países tomem uma iniciativa nesse sentido. "A soberania de um país, em
decisões dessa natureza, é respeitada pelo direito internacional. Portanto, eu creio que uma decisão
desse tipo será respeitada pelos países europeus, na medida em que eles próprios têm decisões
semelhantes em matérias também bastante semelhantes."
À BBC, Cardozo defendeu também a tese de que a concessão do refúgio independe da
dimensão ideológica do refugiado. "O próprio Brasil já deu refúgio a outras pessoas anteriormente,
independentemente do seu matiz ideológico. Por exemplo, os países às vezes dão asilo político a exditadores,
a pessoas que foram retiradas de seus países por golpes de Estado, e o fazem
independentemente de um juízo de valor se foram boas ou más as condutas dessas pessoas que foram
retiradas do poder em seus países."
"Acho absolutamente natural que haja aplausos e não-aplausos à decisão do presidente Lula. O
que não parece natural é que se queira fazer um posicionamento que não respeite a soberania brasileira
no caso."
Palavra final. Em Brasília, após gravar entrevista para a EBC, Cardozo afirmou que caberá ao
Supremo Tribunal Federal (STF) dar a palavra final sobre a libertação de Battisti. "Quem determina a
soltura é quem determina a prisão", observou. "O presidente do STF tem a faculdade regimental de
submeter a questão ao plenário e eu creio que ele vai usar essa prerrogativa."
A declaração do ministro, feita após a gravação de entrevista para o programa de TV 3 a 1, da
estatal EBC, foi uma espécie de água fria na esperança da defesa em libertar o italiano imediatamente.
Colaborou Vannildo Mendes




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#461 Mensagem por Francoorp » Qui Jan 06, 2011 1:40 pm

Menos um pra se meter no assunto!!!




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#462 Mensagem por PRick » Qui Jan 06, 2011 1:58 pm

Francoorp escreveu:Menos um pra se meter no assunto!!!

Mas quem disse que os factóides espalhados pela nossa mídia, que usa os capachos de FHC para tentar dar credibilidade, a falar besteiras e sandices do tipo, que o STF vai rever a decisão do Presidente, o STF já falou, a COMPETÊNCIA para dar asilo político é da PRESIDÊNCIA DA REPÚBLICA, e ponto final, por isso se chama ASILO POLÍTICO. É poder que o Executivo tem de fazer política externa, esse é um dos aspectos que encarna essa capacidade, quer dizer proteger cidadãos que se achem perseguidos ou injustiçados.

Nenhum Tratado pode negar a capacidade de dar Asilo Político, o Tratado com a Itália em momento nenhum impede tal fato, e se assim o fizesse bastava sua renuncia imediata, outra prerrogativa da Presidência da República.

[]´s




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#463 Mensagem por Túlio » Qui Jan 06, 2011 2:06 pm

PRICK, por que não escreves pro TERRORISTA Battisti e ele te constitui seu Advogado? Daí o defendes com sucesso no STF (se não saíres de lá PRESO por desacato) e logo a seguir em Haia. Aqui já encheu, POWS!!!

Deveria haver um limite no Regulamento para a quantidade de vezes que alguém diz a mesma coisa. :evil:




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#464 Mensagem por PRick » Qui Jan 06, 2011 2:18 pm

Túlio escreveu:PRICK, por que não escreves pro TERRORISTA Battisti e ele te constitui seu Advogado? Daí o defendes com sucesso no STF (se não saíres de lá PRESO por desacato) e logo a seguir em Haia. Aqui já encheu, POWS!!!

Deveria haver um limite no Regulamento para a quantidade de vezes que alguém diz a mesma coisa. :evil:
E deveria haver um regulamento pelas notícias que dizem a mesma coisa! :twisted: :twisted: Não sou eu o repetitivo, mas o mantra vem de outra parte, de forma ensaiada e unida, para variar. 8-] 8-]

O problema de rotularmos alguém como terrorista, é saber quem era mais terrorista, os perseguidores ou os perseguidos. O terrorismo e os terroristas costumam ser a resposta histórica a Governos Autoritários. Que o exemplo de nossa Presidenta não deixa mentir.

Se você considera democracia um sistema legal que permite prisão preventiva por 12 anos, sem julgamento, sem processo... Não serei eu que irei contestar, afinal, a noção de democracia é tão elástica como a de terrorismo para alguns. :lol: :lol:

Quanto ao STF, ele também não pode ir além da lei, caso contrário estamos no mesmo passo das Ditaduras. Nenhum advogado pode ser preso por dizer o que está em nossa Constituição, e ela é clara, é competência do Presidente dar Asilo Político, e ponto final. O resto é enrolação. E como bem disse nosso Ministro da Justiça, não cabe juízo de valor quanto ao agraciado ser merecedor ou não.

[]´s




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#465 Mensagem por Túlio » Qui Jan 06, 2011 2:27 pm

PRICK, me entendeste, não estou fazendo juízo de valor (em que pese ser o cara terrorista sim, ao menos para mim). Mas reconheço teu direito de achar o contrário e expor teus argumentos. Até aí tudo tri. Agora, ficar repetindo sem cessar é que enche, hôme! Vás arrumar novos argumentos, proves que ele não é terrorista e sim um grande benfeitor da humanidade ou algo assim e aí há debate, não mera verborragia... :wink: 8-]




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