Extradição ou não de Cesare Battisti

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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#316 Mensagem por Sterrius » Dom Jan 02, 2011 8:25 am

e se o fizerem creio que o maior prejudicado é a italia que anda sofrendo cortes pesados em suas forças armadas. (Apenas nao tanto documentados).

O Brasil nunca ta perfeito na area, mas parceiros não faltam, se italia nao quiser tem frança, espanha, EUA, russia etc doidos pra vender e pesquisar equipamentos em conjunto. Quantos clientes de peso estão interessados em tecnologia italiana?

Estremecer com consequencias de longo prazo relações bilaterais por um pedido de extradição de alguem ja irrelevante no cenario politico nacional e internacional da italia seria miopia politica.




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#317 Mensagem por Túlio » Dom Jan 02, 2011 8:31 am

Quá! Jogar fora um negócio bilionário em plena crise por causa de um josta daqueles? E com França, Espanha, Inglaterra, Coréia ali, de olho, doidinhos para pegar essa fatia? Tô dizendo, há limites sendo testados...

Se houvesse mesmo uma UNIÃO Européia então todo mundo tinha chamado o embaixador, aí eu acreditaria nisso e aí o nosso governo ficaria de orelha em pé, mal ou bem seria um recado do tipo "ou sossegam ou bem-vindos ao eixo do mal".

E isso foi um ato DO LULA no apagar das luzes de seu governo, hoje a Presidência é ocupada PELA DILMA, que antes de assumir já vinha sinalizando que esses arroubos de paixão pelo Irã são kôza DO LULA e que com ela é diferente. Já enfeiou a kôza com o Chávez - :twisted: TINHA que ser o Chávez :twisted: - também, ou seja, brabo de nos chamar de eixo do mal. A Itália, a meu ver, pagou o mico nessa, deveria esperar a Dilma e recomeçar a negociar, o que honestamente creio que fará. E logo... 8-]




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#318 Mensagem por EDSON » Dom Jan 02, 2011 8:33 am

Clermont escreveu:Itália pode retaliar Brasil com veto a acordo militar.

Decisão de Lula de não extraditar Battisti ameaça parceria na área naval.

No dia 11, Congresso italiano pode rejeitar a proposta que prevê a construção de fragatas e embarcações de apoio.


Felipe Seligman, Folha de S. Paulo.

O Brasil poderá sofrer a primeira consequência diplomática por ter decidido não extraditar o terrorista italiano Cesare Battisti daqui a menos de duas semanas.

No próximo dia 11, o Parlamento italiano deve votar a aprovação de um acordo de cooperação militar firmado entre Brasil e Itália que prevê o desenvolvimento de projetos para a construção de navios de patrulha oceânica, fragatas e embarcações de apoio logístico.

Esse é o último passo para que a negociação possa sair do papel. Em recente entrevista à imprensa italiana, o ministro da Defesa, Ignazio La Russa, afirmou que tudo o que o governo italiano podia fazer em relação ao acordo há havia sido feito e que o "resto cabe ao Parlamento".

Antes mesmo da decisão oficial de manter Battisti, ele disse que "ninguém deveria imaginar que um "não" à extradição de Cesare Battisti não teria consequências". "Eu consideraria isso um grande dano às relações bilaterais", completou.

Ao fechar a negociação, em junho de 2010, o ministro da Defesa brasileiro, Nelson Jobim, afirmou que a parceira intensificaria "as relações com a Itália, de forma a estabelecer entendimentos em diversos setores, tanto na área de Defesa, como nas de ambiente e de cultura", afirmou, então.

A Itália não esta em condições de recusara contratos. Nunca em minha vida pensei que viria isto..




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#319 Mensagem por Penguin » Dom Jan 02, 2011 9:51 am

Corriere della Sera
L'INTERVISTA - IL MINISTRO DEGLI ESTERI
http://www.corriere.it/politica/11_genn ... aabc.shtml

Frattini: «Su Battisti l'Italia non cede Siamo pronti al ricorso all'Aia»
«Basta con le dottrine che difendono i latitanti. L'Europa fermi gli aiuti a chi perseguita i cristiani»

Cesare Battisti (Ansa) ROMA - Allo sgarbo di Lula, il governo risponderà «con ogni mezzo possibile», sul piano politico, giuridico, parlamentare, sapendo bene però che «un governo sovrano e forte come quello brasiliano non è condizionabile da azioni di ritorsione». E sulla tragedia delle minoranze cristiane perseguitate, l'Italia chiederà all'Europa di passare «dalle parole ai fatti», anche subordinando gli aiuti economici ai Paesi che li richiedono alla verifica della tutela del diritto alla libertà religiosa. Lo dice Franco Frattini, ministro degli Esteri, sicuro di rappresentare nell'anno delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia «l'interesse nazionale». Che non dovrebbe essere disperso «in polemiche politiche misere, come qualche volta in questi giorni è accaduto: sulla scia delle parole del capo dello Stato, le forze politiche devono mostrarsi unite e concordi su questioni cruciali per il nostro Paese».

Partiamo dal caso Battisti. Al di là delle proteste, come avete intenzione di muovervi adesso?
«Intanto, fedeli all'impegno che tutte le istituzioni hanno sempre dimostrato per risolvere questo caso -, da quello anche personale del capo dello Stato, a quello del governo, della diplomazia - faremo ricorso al Tribunale Supremo contro la decisione di Lula, che ha sorpreso perfino giudici brasiliani di fama. Perché è impensabile che si possa derogare ad un trattato bilaterale adducendo come motivazione che per Battisti il ritorno in Italia comporterebbe l'aggravamento della sua posizione o rischi personali: ma scherziamo? Con tutto il rispetto, non è l'Italia il Paese dei desaparecidos, non è qui che in galera si tortura, si uccide o vengono fatti sparire i detenuti».

Appunto, la portata dell'accusa all'Italia è tale che qualcuno pensa che servano passi più decisi.
«E infatti stiamo pensando di portare il caso dinanzi alla Corte Internazionale dell'Aja. Non vogliamo lasciare nulla di intentato. Il no all'estradizione è un precedente gravissimo che potrebbe influire sui destini di tanti latitanti: non può passare il segnale che il Brasile è il Paese dove si può ripetere un nuovo caso Battisti. Non è accettabile che, dopo la dottrina Mitterrand, si diffonda l'idea che esiste una dottrina Lula...».

A proposito di dottrina Mitterrand, lei crede che la posizione della Francia, piuttosto ambigua sull'intero caso Battisti, possa aver pesato sulle decisioni di Lula?
«Il ministro degli Esteri italiano non può lanciare accuse contro autorità di uno Stato come la Francia. Ma registro che nei blog di diffusi ambienti della sinistra extraparlamentare francese - che hanno protetto, difeso, favorito la fuga di Battisti - ancora nei giorni scorsi si inneggiava alla "liberazione" del terrorista: basta andarsi a guardare quello di Bernard Henry Levy».

Non crede che, come accusano dall'opposizione, il governo italiano abbia dimostrato di pesare troppo poco sullo scacchiere internazionale? Bocchino, capogruppo del Fli, definisce fallimentare la politica della «pacca sulle spalle».
«Non accettiamo lezioni da chi fa appelli al "compagno Lula" o da chi addirittura su certi personaggi ha taciuto o li ha coperti fino all'ultimo. E per quanto riguarda Bocchino, è l'ultima persona al mondo che dovrebbe parlare di politica estera, visto che è pronto a barattare l'interesse nazionale per miseri interessi di bottega. Dopo le parole di Napolitano, che rappresenta tutti, bisognerebbe solo tacere, e non dimostrare un così scarso senso delle istituzioni e una vicinanza ormai totale ad ogni tesi della sinistra».

In ogni caso, anche nel centrodestra c'è chi ha giudicato troppo timide le pressioni italiane o la reazione attuale.
«Noi andiamo avanti decisi su tutti i fronti, ma chi conosce la politica internazionale sa che un governo sovrano e forte come quello brasiliano non è condizionabile da azioni di ritorsione. Detto questo, è vero che la vicenda Battisti avrà sicuramente ripercussioni nella vasta comunità italiana che vive in Brasile, che oggi è molto delusa dall'atteggiamento del presidente uscente e che conta sulla decisione alla quale con ogni probabilità sarà chiamata il presidente Dilma Rousseff, che in pubblico si è già detta favorevole all'estradizione».

A gennaio va ratificato in Parlamento anche il trattato di partenariato tra Italia e Brasile: che fine farà?
«Tra i due Paesi ci sono interessi profondi, ma in questo clima non vedo così facile l'approvazione del trattato. Magari non sarà bocciato, ma potrebbe essere accantonato, rinviato. Perché ci sono princìpi che valgono più di tutto, e la lotta al terrorismo non può tollerare buchi neri come quelli provocati da Lula».

Ministro Frattini, intanto si assiste a una nuova strage di cristiani, stavolta in Egitto. Sono previste azioni diplomatiche dell'Italia?
«Ormai assistiamo a veri e propri pogrom anti-cristiani, di fronte ai quali solo il nostro Paese, oltre naturalmente al Santo Padre, fa sentire alta la propria voce. Siamo riusciti a far approvare un mese fa dall'Onu una risoluzione sulla tolleranza religiosa: l'Europa non può più far finta che si tratti del problema di qualcun altro. Abbiamo intenzione di chiedere al ministro degli Esteri europeo, signora Ashton, che si discuta di questo: va bene concedere aiuti e contributi generosi a Paesi che li necessitano, ma in cambio dobbiamo pretendere da quei paesi il rispetto del diritto alla libertà religiosa e la tutela vera, non a parole, delle minoranze. Il che significa perseguire e non avere alcuna ambiguità nella lotta a chi queste libertà mette in discussione con minacce, attentati, stragi. E' una battaglia che vogliamo condurre con forza: sarebbe bene che il Parlamento si riunisse e ne discutesse presto, per darci un mandato forte per vincerla».

Paola Di Caro
02 gennaio 2011




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#320 Mensagem por Túlio » Dom Jan 02, 2011 10:07 am

Num tô dizendo?
Non è accettabile che, dopo la dottrina Mitterrand, si diffonda l'idea che esiste una dottrina Lula...».
"Não é aceitável que, após a Doutrina Mitterrand, se difunda a idéia de que existe uma Doutrina Lula"...


É, tem forte carga de preconceito aí, não? A Europa ainda quer ditar regras aqui... :roll: 8-]




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#321 Mensagem por PRick » Dom Jan 02, 2011 11:16 am

Li o tópico inteiro, e é engraçado como o pessoal não consegue perceber a realidade acima de suas convicções políticas.

É PRERROGATIVA do Presidente conceder Asilo Político, não cabe ao STF julgar isso, porque é um ato político, assim, não pode ser alvo do Poder Judiciário.

Como o de manter e estabelecer relações diplomáticas, a Presdente Dilma pode denunciar o Tratado com a Itália e cortar relações diplomáticas, e o STF não apita nada nessa área. Assim, o recursos ao STF são inócuos para tirar Battisti do Brasil.

Além disso, o julgamento de Battisti foi político, foi acusado sem provas de participação de assassinatos por APENAS pertencer a uma organização. A lei brasileira é clara, somente os atos de execução são passíveis de punição, planejar crime não é ato típico no Brasil, posso fazer um planejamento perfeito de um assalto ou assassinato, e nenhum crime terei cometido enquanto não iniciar o primeito ato de execução.

A Presidente Dilma pertencia a mesma organização terrorista que sequestrou o Embaixador dos EUA no Brasil, porém, não tomou parte qualquera de execução, como não tomou parte nenhum outro ato de execução, ela apenas planejava, que no Brasil não é considerado ato típico.

Assim, Battisti foi condenado por pessoas que tomaram parte na ação, mas usaram do mecanismo de delação premiada para se safar acusando outros. Battisti quando percebeu o julgamento político pediu asilo para a França que imediatamente concedeu, infelizmento, por conta dos tratados da UE, a Governo Francês não pode continuar dando asilo a Battisti, porém, se recusou a entregar o mesmo a Itália para ser linchado.

Battisti não será deportado, porque é decisão política do Governo Brasileiro, enquanto a mesma se manter, não existirá nada que a Itália, o STF, a mídia vendida e os reacionários poção fazer, Battist é tão terrorista quanto Dilma Roussef.

[]´s




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#322 Mensagem por Francoorp » Dom Jan 02, 2011 11:19 am

Verdade, com a França eles não falaram nada, e o cara viveu la por décadas sem ser extradtado... mas conosco metem o pau como se fossemos obrigados a obedecer o país de 1° com o pires na mão... vi algumas das matérias televisivas deles e parece que todos os meios de comunicação do país se uniram em volta deste interesse da nação, não tem nem uma voz contraria na TV... mas tem nos jornais, poucas mas tem.

Certamente o Lula fez a coisa da pior maneira possível, esperar o ultimo dia do mandato, contando com uma vantagem de 24 para explodir a noticia na Itália sendo que no dia 1° de Janeiro não saem os jornais, foi no minimo um pouco vil a coisa, talvez se tivesse feito a mesma coisa de maneira diferente não teriam reclamado tanto... se sentiram enganados por nós, pois fizeram tudo como mandam as nossas leis, e depois a decisão vem assim como o Lula fez, realmente não é muito aceitável dessa forma, nós não aceitaríamos na boa se fosse conosco!!

O acordo militar concordo, a Itália perderia mais que a gente. 8-]

Valeu!!




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#323 Mensagem por lelobh » Dom Jan 02, 2011 11:25 am

Túlio escreveu:Eu já diria que talvez seja apenas um ATO DE AUTOAFIRMAÇÃO: não baixamos mais a cabeça e fim! Em outros tempos era a Europa chiar e já arriávamos as calças, hoje está meio diferente, diria. Creio que o terrorista assassino foi apenas um mero peão em um jogo muito maior... 8-]
Concordo! Se os Italianos fossem mais discretos talvez a solução fosse outra... Ficaria muito feio ao Brasil aceitar a gritaria italiana.




Editado pela última vez por lelobh em Dom Jan 02, 2011 11:39 am, em um total de 1 vez.
Dom Pedro II, quando da visita ao campo de Batalha, Guerra do Paraguai.

Rebouças, 11 de setembro de 1865: "Informou-me o Capitão Amaral que o Imperador, em luta com os ministros que não queriam deixá-lo partir, cortou a discussão dizendo: " (D. Pedro II) Ainda me resta um recurso constitucional: Abdicar, e ir para o Rio Grande como um voluntário da Pátria."
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#324 Mensagem por lelobh » Dom Jan 02, 2011 11:27 am

Paisano escreveu:Os governantes italianos falaram um monte de besteiras, além de fazerem inúmeras ameaças, antes e depois da decisão do STF.

Se tivessem ficado calados, hoje, esse terrorista estaria viajando para uma cela na Itália.

Ou seja, governantes italianos falaram demais e o governo brasileiro não teve alternativa, a não ser dar o asilo, sob pena de ver questionada a soberania nacional.
X2, inclusive o Ministro Joaquim Barbosa falou sobre esse ponto no voto dele.




Dom Pedro II, quando da visita ao campo de Batalha, Guerra do Paraguai.

Rebouças, 11 de setembro de 1865: "Informou-me o Capitão Amaral que o Imperador, em luta com os ministros que não queriam deixá-lo partir, cortou a discussão dizendo: " (D. Pedro II) Ainda me resta um recurso constitucional: Abdicar, e ir para o Rio Grande como um voluntário da Pátria."
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#325 Mensagem por Penguin » Dom Jan 02, 2011 11:38 am

Brasil

02/01/2011 - 10:37

Terrorismo
Itália quer recorrer à corte de Haia para extraditar Battisti

O governo italiano anunciou que está disposto a recorrer ao Tribunal de Haia, principal órgão judiciário da Organização das Nações Unidas (ONU), para conseguir a extradição do terrorista italiano Cesare Battisti. Em seu último dia como presidente da República, Luiz Inácio Lula da Silva recusou-se entregá-lo à Itália, onde foi condenado à prisão perpétua por quatro homicídios.

As declarações foram dadas por Franco Fratinni, ministro das Relações Exteriores da Itália, em entrevista publicada neste domingo pelo jornal Corriere della Sera. Ele também afirma que a Itália enviou uma carta à nova presidente brasileira, Dilma Rousseff, para que reconsidere a decisão anunciada por Lula sobre Battisti.

Na carta, a Itália pede a Dilma que revise "a decisão de seu antecessor" e considere a "sentença do Supremo Tribunal Federal (STF)" que autorizou a extradição de Battisti, condenado à prisão perpétua na Itália por quatro assassinatos cometidos na década de 1970, durante a ditadura.

Segundo Frattini, o governo italiano está decidido a utilizar todas as vias legais para conseguir a extradição de Battisti, inclusive recorrendo ao Tribunal de Haia.

Após conversas com o primeiro-ministro, Silvio Berlusconi, e com o ministro da Defesa, Ignazio La Russa, Frattini decidiu pedir à Câmara dos Deputados o congelamento do acordo estratégico entre Itália e Brasil, que deveria ser ratificado em janeiro. Trata-se de um acordo de colaboração econômica, por meio do qual a Itália se comprometia a conceder ao Brasil 5 bilhões de euros (6,7 bilhões de dólares) para a compra de naves, mísseis e radares. O presidente italiano, Giorgio Napolitano, se disse "desiludido" pela decisão de Lula.

(Com agência EFE)




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#326 Mensagem por Marino » Dom Jan 02, 2011 11:43 am

Nas entrelinhas
Alon Feuerwerker
Também na Anistia o que vale em último caso é a lei brasileira. Ou a conveniência brasileira. Curioso é
quando o mesmo interlocutor defende a "soberania absoluta" no Caso Battisti e a "soberania relativa"
na Anistia

Soberania
Como bem frisou o ministro de Relações Exteriores Celso Amorim em suas últimas horas no cargo, o
Brasil adotou uma decisão soberana ao não enviar para a Itália o ali condenado Cesare Battisti. Era uma
prerrogativa que o Supremo Tribunal Federal conferira ao presidente da República. Que a exerceu.
Talvez aqui o verbo “reafirmar” caiba melhor que o “conferir”. Em sua sentença sobre o assunto o STF
reconheceu que, em casos assim, há um espaço de autonomia do Executivo. Faz sentido. A atribuição de
conduzir a política externa é do presidente da República. Não é do Legislativo nem do Judiciário.
Se a extradição de alguém embutir potenciais consequências às relações exteriores do Brasil, o
presidente da República não pode ser submetido a constrangimentos absolutos e irrecorríveis. E quem deve
fazer o juízo político é o próprio chefe de governo. E viva a Constituição.
Cesare Battisti beneficiou-se de suas relações políticas no governo brasileiro e em âmbitos próximos.
Beneficiou-se também de mistificações. Como foi hábito ao longo dos oito anos encerrados anteontem, a
história foi contada pelas autoridades com maquiagem. Carregada.
As principais pressões na Itália pela extradição de Battisti não provinham da direita de Silvio Berlusconi,
mas da esquerda herdeira do antigo Partido Comunista Italiano, ainda hoje hegemônica no campo progressista.
Os agrupamentos da ultraesquerda italiana na época dos crimes de Battisti tinham como objetivo
principal não o enfraquecimento da direita, mas impedir que a esquerda democrática chegasse ao poder pelo
caminho das reformas e para realizá-las.
Era natural que o até anteontem presidente da República, líder do PT, um partido construído também
sobre a herança ideológica da luta armada no Brasil nos anos 60 e 70, não desejasse agregar à biografia a
extradição do companheiro Battisti. Preferiu um desgaste momentâneo, com evidente e boa relação custobenefício,
para ele e entre os dele.
Produziu-se uma argumentação jurídica e virou-se a página. Mas tudo na vida tem consequências, e elas
costumam vir depois. O Conselheiro Acácio está vivinho da silva. A atitude soberana do Brasil nesse assunto,
para atender a conveniências políticas do governo do Brasil, ou do partido que está no governo do Brasil, ou do
chefe do partido, ajuda a remover um pouco da neblina sobre outro tema.
Os críticos da decisão do STF que eliminou a possibilidade de revisão da nossa última Lei de Anistia
costumam defender que o Brasil se subordine nesse assunto a decisões de fora, que nossa legislação interna
não tenha a última palavra.
Curiosa é a situação em que o mesmo interlocutor defende a “soberania absoluta” no Caso Battisti e a
“soberania relativa” na anistia.
A política é assim mesmo, mas não deixa de ser divertido quando o rei aparece
nu em publico.
Também na anistia o que vale em último caso é a lei brasileira. E vale a conveniência brasileira. E valem
as decisões dos tribunais brasileiros (pois, nesse ponto a palavra final não é do Executivo).
A não ser, lógico, que algum vetor externo reúna força para nos impor algo diferente da nossa vontade
soberana, para citar novamente as sábias palavras do então ainda ministro Celso Amorim.
Será?
Tem gente curiosa para saber como Dilma vai fazer para trazer os juros a patamares civilizados. Outros
perguntam o lugar que os direitos humanos terão na política externa. E será que a presidente vai mergulhar
pessoalmente na articulação política do governo dela?
Então, vou aproveitar esta primeira coluna no ano (e no novo governo) para dizer qual é minha maior
curiosidade. Claro que estes dias serão quase férias para a nova mandatária. Mas, passado o período das
obrigatórias palavras doces, vamos ver como ela vai reagir às primeiras críticas.
O antecessor desenvolveu uma tecnologia simples e eficaz. Quem o criticava era porque 1) não gostava
de pobre, 2) era bajulador dos americanos ou 3) tinha inveja do “torneiro mecânico que fez mais do que os
doutores”. Ou todas as coisas juntas.
Na teoria, bastaria mudar o trecho entre aspas para “mulher que fez mais do que os homens”. Será?
Vamos esperar para ver como a banda toca.




"A reconquista da soberania perdida não restabelece o status quo."
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#327 Mensagem por Penguin » Dom Jan 02, 2011 11:44 am

31/12/2010
Entenda o caso Cesare Battisti
Presidente Lula negou pedido de extradição do governo italiano.
Battisti foi condenado por quatro homicídios na Itália.

Do G1, com agências internacionais


O presidente Luiz Inácio Lula da Silva decidiu nesta sexta-feira negar a extradição do ex-ativista italiano Cesare Battisti, condenado à revelia por quatro homicídios em seu país. Ele recebeu pena de prisão perpétua pelo assassinato de quatro pessoas entre 1977 e 1979. Na época, Battisti, que alega inocência, integrava a organização Proletários Armados Pelo Comunismo.

A decisão de Lula acontece mais de um ano depois de o Supremo Tribunal Federal (STF) autorizar a extradição de Battisti, mas deixar nas mãos do presidente uma decisão final sobre o assunto.

Veja a cronologia do caso e entenda a situação do italiano:
- Junho de 1979: prisão de Cesare Battisti em Milão como parte de uma investigação pelo assassinato de um joalheiro.

- 1981: Battisti é condenado a 12 anos e 10 meses de prisão por "participação em grupo armada" e "ocultamento de armas". Ele escapa da prisão de Frosinone, perto de Roma, e se refugia na França.

- 1982: fuga para o México.

- 1985: o presidente francês François Mitterrand se compromete a não extraditar os ex-ativistas de extrema-esquerda italianos que rompessem com o passado, embora tenha excluído os que cometeram "crimes de sangue".

- 1990: Battisti regressa à França e se converte em autor de romances policiais.

- 21 de maio de 1991: a corte de apelações de Paris nega uma demanda italiana de extradição.

- 31 de março de 1993: a corte de apelações de Milão condena Battisti à prisão perpétua por quatro "homicídios agravados" praticados entre 1978 e 1979 contra um guarda carcerário, um agente de polícia, um militante neofascista e um joalheiro de Milão (o filho do joalheiro ficou paraplégico, depois de também ser atingido).

- 20 de julho de 2001: Battisti pede naturalização francesa. Uma decisão favorável de julho de 2003 foi anulada em julho de 2004.

- 20 de dezembro de 2002: demanda italiana de extradição.

- 2004: Battisti é detido em Paris a pedido da justiça italiana, em meio a protestos de intelectuais, artistas e personalidades políticas francesas de esquerda. É libertado, mas mantido sob vigilância. A câmara de instrução da corte de apelações de Paris se declara favorável à extradição. Battisti recorre. O italiano não se apresenta à polícia como exige o sistema de vigilância judicial, e passa para a clandestinidade. A promotoria da corte de apelações de Paris expede uma ordem de detenção. O recurso de Battisti é rejeitado, e a extradição para a Itália torna-se definitiva. O primeiro-ministro francês Jean Pierre Raffarin assina o decreto de extradição; Battisti foge.

- 2005: o Conselho de Estado da França confirma a extradição. Os advogados de Battisti apresentam um recurso ante a Corte Européia de Direitos Humanos contra o decreto de extradição.

- 18 de março de 2007: detenção de Battisti no Rio de Janeiro. Desde então, cumpre prisão preventiva para fins de extradição na penitenciária da Papuda, em Brasília.

- 2009: o então ministro da Justiça, Tarso Genro, concede status de refugiado político a Battisti, baseado no 'fundado temor de perseguição por opinião política', contrariando decisão do Comitê Nacional para os Refugiados (Conare). O status não permite o seguimento de qualquer pedido de extradição baseado nos fatos que fundamentaram a concessão de refúgio. Em fevereiro, o STF nega pedido de liminar do governo italiano contra a decisão de conceder refúgio a Battisti. Após a votação pela extradição, os ministros decidiram também pelo placar de 5 votos a 4 que a decisão final sobre a extradição caberia ao presidente Lula.

- 2010: presidente Lula nega pedido de extradição.

http://g1.globo.com/politica/noticia/20 ... tisti.html




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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#328 Mensagem por PRick » Dom Jan 02, 2011 11:47 am

Penguin escreveu:Brasil

02/01/2011 - 10:37

Terrorismo
Itália quer recorrer à corte de Haia para extraditar Battisti

O governo italiano anunciou que está disposto a recorrer ao Tribunal de Haia, principal órgão judiciário da Organização das Nações Unidas (ONU), para conseguir a extradição do terrorista italiano Cesare Battisti. Em seu último dia como presidente da República, Luiz Inácio Lula da Silva recusou-se entregá-lo à Itália, onde foi condenado à prisão perpétua por quatro homicídios.

As declarações foram dadas por Franco Fratinni, ministro das Relações Exteriores da Itália, em entrevista publicada neste domingo pelo jornal Corriere della Sera. Ele também afirma que a Itália enviou uma carta à nova presidente brasileira, Dilma Rousseff, para que reconsidere a decisão anunciada por Lula sobre Battisti.

Na carta, a Itália pede a Dilma que revise "a decisão de seu antecessor" e considere a "sentença do Supremo Tribunal Federal (STF)" que autorizou a extradição de Battisti, condenado à prisão perpétua na Itália por quatro assassinatos cometidos na década de 1970, durante a ditadura.

Segundo Frattini, o governo italiano está decidido a utilizar todas as vias legais para conseguir a extradição de Battisti, inclusive recorrendo ao Tribunal de Haia.

Após conversas com o primeiro-ministro, Silvio Berlusconi, e com o ministro da Defesa, Ignazio La Russa, Frattini decidiu pedir à Câmara dos Deputados o congelamento do acordo estratégico entre Itália e Brasil, que deveria ser ratificado em janeiro. Trata-se de um acordo de colaboração econômica, por meio do qual a Itália se comprometia a conceder ao Brasil 5 bilhões de euros (6,7 bilhões de dólares) para a compra de naves, mísseis e radares. O presidente italiano, Giorgio Napolitano, se disse "desiludido" pela decisão de Lula.

(Com agência EFE)
Isso apenas comprava que a Itália não é um país sério, quem tem Berlusconi com primeiro ministro é motivo de piada mundial. Isso apenas comprova que a França é nosso parceiro mesmo, o resto da Europa é apenas apêndice dos EUA ou um bando de reacionários, sem moral e corruptos, como é o Primier Italiano não nos deixa esquecer.

Teremos fragatas melhores que as FREMM italianas, ótimo para nós.

[]´s




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lelobh
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#329 Mensagem por lelobh » Dom Jan 02, 2011 11:48 am

Um bom exemplo foi a extradição dos Pilotos americanos. Os EUA, diferentemente da Itália, souberam agir discretamente nos brastidores.




Dom Pedro II, quando da visita ao campo de Batalha, Guerra do Paraguai.

Rebouças, 11 de setembro de 1865: "Informou-me o Capitão Amaral que o Imperador, em luta com os ministros que não queriam deixá-lo partir, cortou a discussão dizendo: " (D. Pedro II) Ainda me resta um recurso constitucional: Abdicar, e ir para o Rio Grande como um voluntário da Pátria."
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Re: Extradição ou não de Cesare Battisti

#330 Mensagem por suntsé » Dom Jan 02, 2011 11:53 am

lelobh escreveu:
Túlio escreveu:Eu já diria que talvez seja apenas um ATO DE AUTOAFIRMAÇÃO: não baixamos mais a cabeça e fim! Em outros tempos era a Europa chiar e já arriávamos as calças, hoje está meio diferente, diria. Creio que o terrorista assassino foi apenas um mero peão em um jogo muito maior... 8-]
Concordo! Se os Italianos fossem mais discretos talvez a solução fosse outra... Ficaria muito feio ao Brasil aceitar a gritaria italiana.

Eu também achei que os Politicos Italianos foram imprudentes.




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